Fabbrico

Titolo

Fabbrico

Fabbrico, secondo uno studioso del secolo scorso, deriva il suo nome dalla propria natura essenzialmente agricola: “la denominazione di Favrega o Favorige si crede gli sia venuta dalla grande coltivazione di fava…. Le più antiche testimonianze archeologiche (un’ascia di pietra levigata e i resti di una palafitta) risalgono al neolitico e all’età del bronzo iniziale. I Romani intrapresero opere di bonifica consentendo il collegamento fra le colonie della via Emilia ed il porto fluviale di Brescello. Le prime notizie storiche su Fabbrico datano agli ultimi anni della dominazione longobarda, tra il 772 e il 980, in una serie di carte su possessi territoriali di re e di monasteri. Nel corso del IX sec. si venne affermando nel carpigiano il gruppo di famiglie dei Gandolfingi, che estese la sua influenza sui territori della bassa pianura verso il fiume Po. Proprio ad un seguace dei Gandolfingi, Guido, figlio di Gandolfo, viene associato in un documento del 1007 il toponimo distintivo “ de Palude”, che designerà in seguito i discendenti della famiglia. Il castello e la zona detti “della Palude” erano situati a nord del paese fra Reggiolo e Rolo; il luogo su cui si ergeva il castello è ancora oggi identificabile nel podere S. Genesio, in cui sopravvive una delle caratteristiche originarie delle fortificazioni: un largo fossato perimetrale. Arduino della Palude fu proprietario del castello ove ora sorge S. Genesio e, alla sua morte, lo lasciò in eredità ai figli. I da Palude si avviarono nel ‘200 ad un progressivo declino e la fine della loro presenza sul territorio di Fabbrico può datarsi al 1257. Il territorio di Fabbrico divenne poi possedimento del Comune di Reggio Emilia. Con l’affermarsi degli Estensi su parte della provincia, il marchese Azzo concesse nel 1304 Fabbrico in enfiteusi a Gilberto dei Da Correggio, che si affermarono sul fabbricese nel 1407, ottenendo l’investitura imperiale nel 1452. Durante la guerra franco-spagnola gli Estensi occuparono Fabbrico nel tentativo di interrompere la comunicazione fra le piazzeforti di Guastalla e Correggio. A pacificazione avvenuta Fabbrico ebbe nuove fortificazioni ad opera di Rinaldo Corso che trasferì la residenza del principe all’esterno, imprimendo un nuovo assetto al vecchio borgo medievale. Fino a che, nel 1630, la signoria non ebbe ingloriosamente fine per decreto imperiale, Fabbrico conservò il suo carattere di seconda residenza. Gli ultimi anni del secolo videro il sorgere della nuova chiesa (il 21 aprile 1682 iniziò la demolizione dell’antica parrocchiale e il 18 giugno della stesso anno si pose la prima pietra della nuova) e l’affermarsi della famiglia dei Guidotti. Il ‘700 si aprì per Fabbrico con l’occupazione di truppe franco-spagnole, che comportò notevoli oneri per la comunità. Nel 1789 Fabbrico “ è un paese senza commercio e mercatura, scarsissimo di benestanti e pienissimo di povertà”. Il quadro non dovette subire miglioramenti sostanziali per un lungo periodo. Nel 1884: Giovanni Landini aprì una modesta officina meccanica che nel giro di una ventina d’anni si affermò sul mercato nazionale.   Nel corso del 1900 l’andamento della Landini Trattori avrà un’influenza importante sul paese e sul suo andamento demografico.

Ospitalità e Ristorazione

DOVE ALLOGGIARE

ALBERGO S. GENESIO
Via Piave, 35
42042 Fabbrico RE
0522 665240

ALBERGO SOLIANI
Via Matteotti 10
42042 Fabbrico RE
solianiannalisa@gmail.com
0522 665915

DOVE MANGIARE E BERE

RISTORANTE CLAUDIO
Via Ferretti 109
42042 Fabbrico RE
guidaclaudio@hotmail.it
0522 660065
PESCE E CARNE

RISTORANTE PIZZERIA “LA PIAZZETTA”
P.zza Landini 1
42042 Fabbrico RE
0522 665478

PIZZERIA “DA ROBBY”
Via De Amicis 27
42042 Fabbrico RE

TRATTORIA DELL’ACERO
Via Motta 16
42042 Fabbrico RE
trattoriadellacero@gmail.com
0522 665286- 328/0595791
TRADIZIONALE

“IL PORTICO”
Via Motta 2/A
42042 Fabbrico RE
ilportico.snc@libero.it
0522 650149-339/1403837

PIZZERIA “LA PERLA”
Via XXV Aprile
42042 Fabbrico RE
giovanni.amarantes@gmail.com
333/3263378

Elenco manifestazioni ricorrenti

Idea Verde (secondo fine settimana di aprile)
Mostra mercato di vivaistica, floricoltura, attrezzature e arredo del verde.

Artisti in Vetrina (mese di luglio)
Cena sotto le stelle con arte e spettacoli.

La Fiera delle Idee (8 dicembre)
Mostra mercato dei prodotti dell’ingegno .

IL TEATRO PEDRAZZOLI

La costruzione del Teatro Pedrazzoli, soprannominato Pluto, iniziò nel 1949 e nacque dal lavoro volontario e dalla voglia di aggregazione della popolazione fabbricese. Nel 1954 si costituì una Cooperativa spettacoli artistici, progenitrice del Circolo Amici del Cinema che nel 1958 giunse a contare 3.074 soci su 5.900 abitanti. Il Teatro Pedrazzoli aveva una capienza di 1.800 posti e negli anni della contestazione giovanile ne parlò la stampa nazionale e ospitò i più importanti personaggi dello spettacolo, fra cui Gianmaria Volontè, Edmonda Aldini, Cesare Zavattini, Dario Fo. A partire dal 1973  il Pluto divenne Circolo A.R.CI.  Acquisito dal Comune e ristrutturato dal 2004, il Teatro Pedrazzoli è il Teatro Comunale di Fabbrico.

CASTELLO GUIDOTTI

Il complesso del Castello Guidotti, comprendente il primitivo borgo con il fossato di difesa, le mura ed i bastioni cinquecenteschi, risale al XIII secolo, seppur costruito su precedenti più antichi insediamenti e con successivi interventi.
In epoca medievale la storia di Fabbrico si intreccia soprattutto con quella dei Della Palude, il cui personaggio più importante fu Arduino, condottiero di Matilde di Canossa, quindi con quella dei Gonzaga, dei Da Correggio e degli Estensi.
L’importanza del borgo fortificato è testimoniata anche da una mappa del 1500 dipinta ad affresco in Vaticano.
Nell’autunno del 1463 i Da Correggio, appaltano importanti lavori di rifacimento del “forte”, di pianta quadrangolare, con la costruzione di quattro torrioni angolari.
Verso la metà del ‘500, l’Italia militarmente e politicamente ininfluente, ma strategicamente determinante diventa terreno di scontro tra le due grandi monarchie europee (Francia e Spagna).
Ciò non salva il borgo di Fabbrico da pesanti devastazioni: le truppe estensi saccheggiano sistematicamente quanto rimane delle costruzioni del vecchio castello ed in particolare la residenza dei conti di Correggio (solo nel 1616 sarà loro concesso il titolo di principi), situata al suo interno.
I lavori di ricostruzione delle fortificazioni di cinta dell’antico castello durano un decennio completandosi verso il 1567-1568.
All’interno dell’area castellana viveva, fin da ‘500, una piccola ma dinamica comunità ebraica.
Rimaneva la riedificazione del Palazzo dei Conti. Il 20 novembre 1580, Fabrizio da Correggio pone la prima pietra del Palazzo Nuovo costruito all’esterno del Castello in direzione del “Borgo Nuovo”.
La residenza comitale ricostruita diviene sede stabile di Fabrizio da Correggio e soprattutto del figlio Cosimo.
La fine del XVII secolo segna il definitivo passaggio di proprietà del Castello.
Dopo l’assorbimento del Principato da parte degli Estensi, l’antico fortilizio ormai in rovina viene ridotto a magazzino e deposito finchè nel 1676 appare sulla scena una famiglia correggese, i Guidotti, destinata ad avere un ruolo determinante nella storia del Castello e dell’intero borgo, grande protagonista della vita fabbricese dell’ultimo scorcio del Seicento, tanto per ciò che concerne il centro urbano quanto per ciò che riguarda l’economia.
E’ del 22 febbraio di quell’anno l’acquisto di “una pezza di terra” dietro le mura del castello perfezionato da Paolo Guidotti. Negli anni che seguono lo stesso Paolo amplia i possedimenti all’interno dell’area castellana, acquistando nel 1689 una casa e nel 1690 l’abitazione di Desiderio e Deodato Monselici e Benedetta Modena.
Dopo Paolo Guidotti, i figli Tomaso e Giovanni perfezionano altri acquisti nel 1710 e il 30 marzo 1712; a conclusione di un cammino iniziato quasi quarant’anni prima, il notaio correggese Domenico Magnanini stipula il contratto di acquisto del palazzo e giardino di Fabbrico da Cristoforo Grisendi: per circa 13 biolche di fabbricati e terreni pertinenti i Guidotti pagano 16.000 lire modenesi.
Poco più di un anno più tardi ai fratelli Guidotti sono cedute dalla Camera Ducale di Modena le fosse del castello. Il cerchio ormai si è chiuso: tutti gli immobili ed i terreni del vecchio fortilizio sono ora di proprietà Guidotti e tali rimarranno e in parte rimangono ancor’oggi.
La parte più antica del complesso venne destinata ad uso agricolo come deposito di cereali. Durante le carestie tra il 1690 ed i primi anni del ‘700, gli ammassi di cereali che i Guidotti avevano nella loro residenza di Fabbrico, li mise in grado di esercitare un ruolo primario nell’assistenza delle popolazioni della Bassa reggiana e mantovana.
Paolo Guidotti diventa uno degli importatori principali di seta degli Stati Estensi. Dal semplice commercio si passa ben presto alla produzione diretta: il fulcro di quest’attività è in primo luogo Fabbrico e lo stesso castello.
Parte degli edifici, infatti, viene destinata all’industria della seta ed alla produzione di damaschi: attività che durò fino al 1720, quando, dopo due secoli di grande splendore per l’arte reggiana, si conoscono le prime battute di arresto che travolgono la manifattura.
I filatoi decadono, la produzione non è più così qualificata e le commesse precipitano.
La Famiglia, dopo alterne vicende, rifiorisce e Paolo, sindaco di Fabbrico, e Cesare, deputato alla Prima Assemblea Legislativa delle Province Modenesi, nel 1854 fanno costruire l’imponente villa su disegno dell’Architetto Cesare Costa, lo stesso che ha progettato il Teatro Comunale di Reggio Emilia.

Estratto da “Fabbrico Pagine di una storia” di Gabriele Fabbrici e dagli 
archivi della Famiglia Guidotti