Correggio Palazzo dei Principi – 7 settembre – 6 ottobre 2019 – Paolo Valle – Arcani 2010 – 2019

Titolo

Correggio Palazzo dei Principi – 7 settembre – 6 ottobre 2019 – Paolo Valle – Arcani 2010 – 2019

settembre 7, 2019

Inaugura sabato 7 settembre, alle ore 17, “Arcani”, personale dell’artista Paolo Valle, allestita nella Galleria Espositiva del Museo Il Correggio, a Palazzo dei Principi, in collaborazione con la galleria Radium Artis.
La mostra è parte di un doppio appuntamento espositivo, in un qualche modo complementare: “Arcani”, infatti, è il titolo comune di due distinte mostre, di dipinti e di sculture in vetro di Murano, che gettano reciprocamente luce sulla ricerca dell’artista, in continuo divenire ma fedele ai motivi ispiratori su cui da decenni si è fondata. Il piano nobile di Palazzo dei Principi ospita una mostra imperniata su grandi dipinti realizzati negli ultimi anni, mentre la sede della Galleria Radium Artis a Pietrasanta conclude la propria attività estiva presentando circa trenta opere di medie e piccole dimensioni in una sorta di raccordo tra gli esiti della ricerca recente di Paolo Valle. L’artista ha scavato e sviluppato nella sua attività ciò che può essere considerato il retaggio della città natale: essere ponte tra Occidente e Oriente. In verità, l’artista fonde nelle sue opere la cultura della Mitteleuropa (in particolare, la frequentazione di Oskar Kokoschka, l’esperienza dei Co.Br.A., il lungo sodalizio umano e professionale con Riccardo Licata) e le espressioni artistiche delle terre che si estendono dalla Dalmazia alle isole della Grecia (ove Valle, nomade per vocazione, spesso trascorre in barca, lungo le coste, parte dell’estate) e fino al Medio Oriente, luogo di fervide esperienze di declinazione del segno e del colore. Il desiderio di viaggiare e di conoscere genti e terre lontane ha spinto Valle anche in altre direzioni, dall’Europa intera, all’India e al Sudamerica. Gli studi di arti grafiche, e il successivo insegnamento delle tecniche della grafica a Roma e a Venezia, hanno ulteriormente arricchito la formazione dell’artista, i cui dipinti sono caratterizzati da un segno sempre pronto a farsi gesto originato da ogni sollecitazione che la mente e la fantasia trasmettono alla mano, segnato dalla felicità del colore, e dalle opposte tensioni verso la rarefazione e l’addensamento delle forme sulla superficie dell’opera, in un processo di incessante metamorfosi che finisce per inoltrarsi nei territori di una sorta di “linguaggio infantile”, primigenio, capace di spogliarsi di ogni dato che oscuri l’immediatezza dell’espressione pittorica e la sua capacità di comunicare.